Serie C3H TVT - La potenza dell'AI ISP per una visione notturna a colori senza paragoni
Questa nuova generazione di telecamere è realizzata utilizzando sensori CMOS BSI di ultimissima generazione in grado di fornire un segnale video di qualità in condizioni di illuminazione minima.
Tale segnale viene quindi elaborato da un processore AI ISP con una capacità di calcolo di 3,2Tops, che, grazie alla potenza della Intelligenza Artificiale, fornisce immagini a colori in fase notturna con una qualità e una velocità di aggiornamento della scena mai visti prima.
La telecamera è inoltre equipaggiata di serie con obiettivo F1.0 ed elevato flusso luminoso, incrementando la quantità di luce fornita al sensore di 4 volte rispetto ad obiettivi F2.0.
C3H è dotata di Algoritmi integrati per rilevazione del volto, riconoscimento del volto, rilevazione perimetrale e classificazione persone / veicolo / moto-cicli con supporto di attivazione algoritmi AI multipli.
Si tratta della prima generazione di telecamere equipaggiate con una tecnologia destinata a rivoluzionare la videosorveglianza e che nei prossimi mesi ed anni sarà protagonista di una vera e propria rivoluzione tecnologica.
Tra i prodotti accessori di TVT è presente un’interfaccia USB per espandere ingressi e uscite locali programmabili, collegabile a tutti i modelli di NVR e XVR, specialmente ai modelli base che non dispongono di I/O.
TD-Y10A dispone infatti di 16 ingressi e 6 uscite che vengono immediatamente rese visibili e disponibili all’interno del menù di configurazione dei videoregistratori, non appena il box viene connesso via USB.
Gli ingressi e le uscite possono essere configurate singolarmente in base alla tipologia di utilizzo e dispongono di molteplici parametri programmabili, tra i quali ad esempio lo stato NC o NO, la pianificazione settimanale.
Successivamente possono essere associati alle varie funzionalità disponibili.
Una delle applicazioni tipiche sono quelle di associare un ingresso, connesso allo stato di on/off di una centrale di allarme, alla funzione attivo/disattivo del videoregistratore, per inviare notifiche e/o registrare solo quando la centrale è inserita, scegliendo anche le telecamere sulle quali operare.
Per quanto riguarda le uscite, qualora la centrale antintrusione non potesse interpretare gli HTTP POST o ONVIF di analisi video, possono essere configurate fino a 6 uscite da collegare ad altrettanti ingressi della centrale per riportare segnalazioni specifiche di analisi video provenienti da differenti telecamere o aree di visione.
TD-Y10A è una soluzione economica per interfacciare il mondo della videosorveglianza TVT con l’esterno
L'evoluzione tecnologica dei Firmware dei prodotti TVT e la parallela evoluzione dei Web Browser (con il ritiro dal mercato di Internet Explorer ormai non più disponibile) rendono opportuno un punto della situazione delle diverse opzioni disponibili.
L'accesso da web browser ai diversi registratori e telecamere della gamma prodotti dipende dalla versione firmware dell'apparato ed è riepilogata dalle seguenti tabelle.
Accesso da web browser a XVR e NVR
Accesso da web browser a Telecamere IP
A partire dalla versione Firmware 5.1.1 le telecamere IP TVT consentono l'invio di stream in formato RTMP.
Questo formato è utilizzabile da diverse piattaforme multimediali per la trasmissione di filmati live.
In particolare le telecamere IP con questa funzionalità possono essere utilizzate per trasmettere filmati live tramite Youtube.
In allegato un breve documento che spiega come configurare la telecamera per la trasmissione in live streaming tramite Youtube.
Google ha recentemente apportato delle modifiche ai propri servizi di posta elettronica tali per cui, se si desidera utilizzare un account Gmail per inviare notifiche da NVR o XVR TVT è necessario configurare l'account Gmail in un modo specifico.
In allegato è disponibile una guida passo - passo che descrive la procedura necessaria per configurare NVR o XVR con account Gmail.
Tutte le unità di registrazione TVT sono accessibili da remoto tramite cloud di connessione (attivabile dall’utente).
L’accesso alle unità è possibile tramite:
Quest'ultima è una possibilità aggiuntiva fornita da TVT, un servizio non supportato dalla maggior parte dei concorrenti.
Questo servizio prevede che il browser scarichi un plugin ed è quindi ad oggi disponibile solo usando Internet Explorer o Microsoft Edge in modalità di compatibilità Internet Explorer (clicca qui per approfondire).
TVT sta sviluppando una nuova modalità di accesso ad Autonat senza plugin in modo che il servizio sia disponibile da qualsiasi browser il cui rilascio è previsto nei prossimi mesi.
I Codec sono elementi fondamentali nella videosorveglianza con nomi quali H.264, H.265, e MJPEG utilizzati normalmente. Come funzionano? Perché usarli? Quali problemi si possono riscontrare?
In questo documento affrontiamo diversi aspetti:
Praticamente tutti i segnali video usati per la videosorveglianza vengono compressi in quanto in caso contrario le risorse di archiviazione e trasmissione in rete necessarie sarebbero oltre 100 volte superiori.
Quando il video viene digitalizzato inizialmente esso non è compresso.
Ci sono 3 fattori principali da considerare nella dimensione del video non compresso:
A ciascun pixel viene associato un valore rappresentato da un numero all’interno di una gamma di valori. Questa gamma determina quanto può essere definito precisamente il colore ed ha un impatto enorme sulla banda passante/dimensione.
Gli altri due fattori sono molto più semplici da capire in quanto sono la risoluzione della telecamera, ottenuta moltiplicando la quantità di pixel orizzontali per quelli verticali:
Per concludere ci sono i frame al secondo (numero di immagini al secondo), semplicemente 1fps, 10fps, 30fps, ecc. La maggior parte delle telecamere di videosorveglianza vengono registrate con un parametro che va da 5 a 15 FPS.
Il fattore critico è identificare quanto possa diventare enorme un segnale video non compresso. Prendiamo una telecamera a colori con risoluzione 1080p a 30fps. Non compressa è il prodotto dei seguenti valori:
La moltiplicazione di questi tre fattori darebbe come risultato circa 1 Gb/s per ottenere un video non compresso da 1080p/30fps. In un giorno, con questi valori, si avrebbe bisogno di circa 12TB di archivio per un singolo flusso video. Nonostante i dischi fissi continuino a diventare sempre più grandi, un sistema di videosorveglianza che dovesse archiviare 16 telecamere non compresse per 30 giorni avrebbe bisogno di circa 6PB (1PB = 1024 TB) di archivio, ossia centinaia di dischi che costerebbero migliaia di Euro.
Nonostante la dimensione enorme del video non compresso, i sistemi di videosorveglianza da 16 telecamere sono comuni e vengono alloggiati all’interno di normali PC o apparati dedicati (NVR) di dimensione compatta. Come avviene tutto questo? Grazie ai Codec.
Codec è un acronimo che sta per “compression/decompression” e l’operazione di compressione è l’elemento centrale nella riduzione dell’utilizzo di banda passante / dimensione archivio.
L’assegnazione ad ogni pixel di ogni frame di un valore unico è un inutile spreco di risorse in quanto la maggior parte delle scene sono composte da un piccolo numero di colori simili.
I codec comprimono il video riducendo il numero dei valori registrati, tenendo traccia dei pixel che hanno lo stesso valore o valori simili, consentendo la trasmissione con una quantità di bit molto inferiore.
Esistono due approcci fondamentali alla compressione: intra-frame e inter-frame.
È determinante capire la differenza tra i due in quanto essi influenzano il consumo di banda passante, i requisiti di capacità di calcolo e la qualità dell’immagine.
Tutti i codec supportano la compressione “intra-frame” ma solo alcuni supportano anche la compressione “inter-frame”.
La compressione Intra-frame si occupa di un solo frame alla volta, facendo del proprio meglio per comprimere il contenuto dell’immagine.
Anche se il video è costituito da una serie di immagini, la compressione intra-frame “vede” solamente una immagine alla volta ignorando la sequenza (stream).
Lo stream prodotto da una codifica intra-frame assomiglia alla sequenza di frame che costituiscono un filmato:
Il vantaggio di questa soluzione è che è semplice da realizzare dal punto di vista computazionale e che esegue una compressione significativa del video.
Per esempio, un flusso video 1080p/30fps compresso utilizzando una compressione intra-frame come MJPEG può vedere il proprio bitrate ridotto da ~1000 Mb/s a ~40Mb/s.
Tuttavia, lo svantaggio è che un ulteriore livello di compressione sarebbe ottenibile utilizzando un confronto fra i frame.
Con l’utilizzo della compressione inter-frame, oltre a venire compresso il video all’interno del singolo frame, come visto in precedenza, il codec esegue la comparazione di frame adiacenti in modo da ottenere una ulteriore compressione.
Questo è possibile dal momento che nella maggior parte dei casi fra un frame e l’altro ci sono pochissime differenze.
Per esempio, considerando la stessa scena di una persona che saluta, la compressione inter-frame trasmetterebbe solamente il braccio della persona.Con una parte così grande della scena che rimane statica, l’invio delle sole differenze nella scena consente un sostanziale risparmio di banda / archiviazione.
Per esempio, lo stesso flusso a 1080p/30fps che avrebbe bisogno di 40Mb/s con MJPEG (un codec esclusivamente intra-frame), potrebbe necessitare di solo 4Mb/s con H.264, un codec che utilizza anche inter-frame.
Tuttavia, il principale problema della compressione inter-frame è costituito dal fatto che essa necessita di molta più capacità di calcolo, generando potenziali rischi di prestazioni e qualità (esaminati in seguito).
Nella compressione inter-frame come H.264/H.265 ci sono due tipi di frame comuni, I e P.
La prima immagine in un determinato gruppo di immagini è denominata I-frame, abbreviazione di “intra-coded”, ed è essenzialmente una immagine completa di video, diversamente dai P frame che sono costituiti esclusivamente dalle variazioni nella scena.
La distanza tra due I-frame viene chiamata “I-frame interval”, GOV (group of video), o GOP (group of pictures).
A titolo di esempio, l’immagine seguente mostra l’I-frame di una scena esterna:
I P-frame sono riferiti alla immagine completa del precedente I-frame in modo da trasmettere solamente le variazioni all’interno della scena.
Le variazioni possono essere piccole, come del rumore digitale o il movimento di fogliame, o grandi come lo spostamento di una telecamera PTZ da un preset all’altro.
La P in P-frame sta per "Predictive."
Le differenze inviate in un P-frame dalla scena dell’immagine di esempio precedente si possono vedere nella immagine seguente. Solamente le aree vicino alla strada, dove passano le auto, e il fogliame in movimento sulla destra, vengono inviate come variazioni.
Mettendole tutte insieme in un video, le variazioni dei P-frame vengono “sovrapposte” una dopo l’altra fino a che non viene inviato il successivo I-frame (~15 secondi in questo esempio).
Si tenga presente che oltre ai frame I e P ne esistono di altri tipi, quali B, SI e SP, sebbene essi siano praticamene non utilizzati nell’ambito della videosorveglianza.
Alcune telecamere IP includono il supporto dei B-frame, ma non tutti i VMS sono in grado di decodificarli in modo appropriato, per cui essi generalmente non vengono usati.
A far data 2022 la maggior parte delle nuove installazioni utilizzano ancora H.264.
Nonostante le telecamere dispongano ormai anche di H.265 e il supporto da parte dei VMS sia diffuso, l’aumento di carico della CPU quando si usa H.265 e il guadagno di banda limitato rendono H.264 la scelta più comune nella maggior parte dei casi.
MJPEG viene ancora utilizzato in alcuni casi ma principalmente in applicazioni specialistiche quali la rilevazione delle targhe o altri tipi di analisi video.
Tuttavia, i produttori hanno iniziato a limitare il supporto del MJPEG con alcuni dei nuovi modelli che non forniscono lo stream in MJPEG.
Per anni H.265 è stato il “next big codec”, promettendo di rimpiazzare H.264 e ridurre il bitrate di un altro ~50%. Tuttavia, ci sono degli ostacoli che ne prevengono una adozione illimitata:
Il mercato della videosorveglianza ha avuto alcuni codec proprietari, ma pochi di essi sono ancora usati nel 2022. Nei vecchi sistemi analogici il video veniva codificato, archiviato e gestito dallo stesso dispositivo (il DVR), rendendo più semplice l’impiego di un codec proprietario dal momento che il produttore controllava interamente il processo dall’inizio alla fine.
Tuttavia, le telecamere IP codificano il video internamente e lo trasmettono a un registratore / VMS per la registrazione e la gestione.
I codec proprietari aumentano la complessità di registrazione, gestione e visualizzazione del video in quanto essi devono essere sviluppati appositamente nel VMS / NVR.
L’elevato costo di questo sviluppo / integrazione ha motivato la scelta della maggior parte dei costruttori di telecamere IP nell’utilizzo di codec standard.
MxPEG di Mobotix è stato ed è ancora il codec proprietario più noto e impiegato nella videosorveglianza.
Introdotto nel 2000, MxPEG supporta la compressione inter-frame, migliorando il MJPEG e riducendo il consumo di banda in confronto a quest’ultimo.
Tuttavia, essendo proprietario, solo pochi VMS di terza parte lo supportano, sebbene alcuni lo abbiano integrato di recente.
Inoltre, il consumo di banda del H.264 è tipicamente molto inferiore rispetto a un flusso video equivalente MxPEG, riducendone ulteriormente l’attrattiva.
Negli ultimi anni sono diventati comuni gli smart codec H.264 e H.265, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente il bitrate rispetto agli H.264/5 standard. Il modo in cui esattamente funzionano questi smart codec varia, ma in generale essi impiegano due tecniche, analizzate brevemente di seguito.
Invece di applicare lo stesso livello di compressione all’intera scena, gli smart codec regolano dinamicamente la compressione in base all’attività presente nel campo visivo della telecamera.
Per esempio, guardando l’immagine seguente, il livello di compressione dovrebbe essere impostato a "low" (basso) per il soggetto in modo da mantenere una elevata qualità, mentre tutto lo sfondo può essere impostato ad "high" (alto), dal momento che non sono necessari dettagli delle pareti.
Gli smart codec tipicamente regolano dinamicamente l’intervallo del I-frame in base alla attività presente nella scena.
Quindi se una scena ha poco o nessun movimento, la telecamera invia I-frame in modo meno frequente (5, 10, 20 secondi o oltre), ma quando viene rilevata della attività nella scena, esso invia immediatamente un I-frame e torna al normale intervallo del I-frame (tipicamente 1 secondo) fino a che continua ad esserci attività.
La seguente immagine mostra gli effetti dell’intervallo di I-frame dinamico:
In seguito a test si verifica come gli Smart codec riducano in modo significativo il bitrate, ~15% come minimo, ma fino a oltre il 95% in alcune scene.
Questi codec sono molto efficaci nelle scene statiche, dal momento che l’intervallo del I-frame rimane più lungo e la compressione più elevata grazie alla mancanza di attività.
Nonostante il H.264 sia sicuramente il codec più utilizzato nella videosorveglianza è in corso da molti anni un grande dibattito a proposito della perdita di qualità rispetto al MJPEG, e alcuni sono tuttora convinti che il H.264 sia inferiore. Eseguendo approfonditi test comparati fra H.264 e MJPEG si può verificare come il H.264, correttamente configurato, fornisca la stessa qualità video del MJPEG.
Sono tuttavia presenti alcuni fattori che possono compromettere la qualità, tipicamente:
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, anche utilizzando impostazioni di default, H.264 fornisce qualità simile a quella del MJPEG.
La maggior parte dei codec possono supportare una singola risoluzione. Quindi per modificare uno stream da 2MP a 1MP usando MJPEG o H.264 è necessario o codificare uno stream diverso o trascodificare (ossia rielaborare) quello esistente a 2MP per renderlo a 1MP.
Tuttavia, in alcuni casi si desidera modificare la risoluzione dello stream senza voler utilizzare un nuovo stream, per esempio se si sta inviando le immagini a un client collegato su connessione a banda limitata (p.es. mobile) o si desidera ridurre la dimensione di archiviazione di un video vecchio.
Una determinata famiglia di codec denominati “scalabili” possono farlo automaticamente, senza che sia necessario richiedere un nuovo stream o rielaborare quello esistente. Un codec scalabile può essenzialmente “estrarre” le immagini o i livelli di risoluzione desiderati da uno stream. Questo consente di ridurre i frame o la risoluzione nel tempo così come regolare dinamicamente risoluzione / fps per client remoti / mobili.
I due codec scalabili più noti sono:
Lo sviluppo del SVC è stato estremamente lento, con una limitatissima disponibilità al momento su modelli di telecamere sul mercato. Con i vantaggi in termini di bitrate garantiti degli smart codec H.264 (senza che siano necessari nuovi sviluppi per i VMS / NVR) e H.265, è improbabile che SVC diventi un fattore fra i codec usati per la videosorveglianza.
Nonostante vengano discussi o lanciati molti codec alternativi, è estremamente improbabile che ne venga adottato uno qualsiasi non standardizzato per la videosorveglianza.
Per esempio, alcuni sviluppatori rivendicano sensazionali risparmi di banda dai propri codec proprietari, come Digital Barriers TVI / EdgeVis.
Tuttavia, questo richiederebbe l’implementazione di questi codec nei propri prodotti sia da parte dei produttori di telecamere che di VMS / NVR. Inoltre, viste le significative riduzioni di bitrate degli smart codec, che sono compatibili con la maggior parte degli attuali NVR / VMS, l’investimento in sviluppo per aggiungere questi codec proprietari è ancora più improbabile.
Alcuni hanno menzionato i codec di Google VP8 e VP9 come possibilità nella videosorveglianza, specialmente come alternativa priva di costi di licenza al H.265 (che nel frattempo ha visto scendere i propri costi di licenza). Tuttavia, questi codec vedono interesse nullo da parte dei produttori, senza che nessun costruttore di chipset si muova per adottarli, e quindi per ora non se ne prevede l’impiego.
Anche nel 2022, la miglior combinazione di codec per la maggior parte degli utilizzi è H.264 con smart codec in quanto quest’ultima caratteristica migliora significativamente l’efficienza del H.264 con svantaggi minimi.
H.265 sta acquisendo popolarità ma nella maggior parte dei casi esso non viene utilizzato a causa delle proprie varie limitazioni.
Tuttavia, esso è significativamente più utilizzato nei sistemi telecamere – NVR dello stesso produttore (p.es. TVT), in cui le problematiche di compatibilità non sono un fattore.
MJPEG rimane una nicchia per applicazioni specialistiche e per quelli che hanno paura (spesso in modo immotivato) di perdita informazioni causata dalla compressione inter-frame.
Il problema di indisponibilità della APP, causato da incomprensioni tra Google e TVT Shenzen, è stato risolto in maniera positiva.
Informiamo quindi che l'APP Supercam Plus per Android è nuovamente disponibile su Play Store e può essere scaricata e utilizzata per aggiornare le installazioni precedenti.
l’App TVT SuperCam Plus non è al momento disponibile su Play Store per il download, mentre su AppStore non ci sono problemi.
Il motivo è legato alla gestione da parte di Google di App simili da parte dello stesso sviluppatore e sono in corso azioni da parte di TVT per risolvere la problematica.
La soluzione momentanea per chi ha bisogno di scaricare urgentemente la App è di utilizzare SuperLive Plus, si tratta della STESSA IDENTICA App senza marchio TVT.
Chi ha creato un account sul cloud TVT con SupercamPlus accede tranquillamente anche con questa App.
Provvederemo a fornire aggiornamenti dal sito TVT non appena disponibili.
Si è conclusa con successo l'edizione 2021 della fiera di Sicurezza.
Lo staff di TVT Italia ringrazia tutti coloro che hanno partecipato.
Le telecamere della serie FR di TVT sono in grado di rilevare e riconoscere il volto dei soggetti inquadrati, comparandolo con un database di volti caricato all’interno di un NVR TVT della Serie A1.
Oltre alla comparazione con un database a scopo di controllo accesso o presenza, la rilevazione del volto può generare eventi e inviare notifiche sia locali che remote, con la possibilità di invio della notifica con il volto rilevato anche alla App Supercam Plus 1.8.
Le ultime versioni di Microsoft Edge integrano una modalità di compatibilità con Internet Explorer (browser ormai discontinuato e non più supportato da Microsoft). Questo consente di accedere a siti e applicazioni che necessitano di plugin per internet Explorer utilizzando Microsoft Edge.
Tale funzionalità consente l'accesso tramite web browser e Autonat (www.autonat.com) agli XVR e NVR di TVT utilizzando Microsoft Edge.
Per poter sfruttare questa possibilità bisogna aggiungere il sito https://www.autonat.com fra le pagine accessibili in modalità Internet Explorer nelle impostazioni di Microsoft Edge.
Al momento l'unico limite di questa impostazione è che ha una durata massima di 30 giorni scaduti i quali bisogna riconfigurare questa modalità.
ATTENZIONE UTENTI DI WINDOWS 11
E' necessario abilitare TLS 1.0 con la seguente procedura:
La TD-9423A3-LR è la scelta ideale per soddisfare le esigenze di controllo accessi veicolare e consentire l’automazione dei varchi per consentire l’accesso ai veicoli autorizzati.
La telecamera può lavorare in modalità standalone per la gestione di un singolo varco, con il database delle targhe a bordo oppure si possono collegare a un NVR più telecamere che accedono a un database condiviso per la gestione di più varchi.
Estremamente compatta e integrata è facile da installare e configurare e consente la rilevazione di targhe fino a 8m di distanza e con veicoli che transitano fino a 70 km/h.
TVT propone una gamma completa di telecamere Multistandard HD.
Le telecamere sono tutte 4 in 1 con la possibilità di selezionare il formato del segnale fra AHD, CVI, TVI e CVBS tramite un selettore esterno.
La gamma è composta da telecamere con risoluzione da 2 a 8MP, disponibili in versione bullet o mini dome, con ottica fissa o varifocale.
Tutte le telecamere sono inoltre dotate di protocollo COC che consente l’accesso al menu della telecamere dagli XVR TVT.
Supercam Plus è la App per la gestione da smartphone, disponibile per Android e IOS, permette la gestione live e in riproduzione di siti multipli con ricezione di notifiche di evento da XVR e NVR.
Ascolto audio live e registrazione, funzione “push to talk”.
La nuova versione 1.8 consente di eseguire il login da App al cloud di TVT, con la possibilità di backup dei propri siti, condivisione degli stessi con altri utenti e una gestione ancora più sicura dei siti e dei propri dati.
La soluzione ideale per la videosorveglianza a 360° di ambienti ampi, grazie al suo bassissimo profilo si installa in modo discreto a soffitto e fornisce una visualizzazione e registrazione completa di tutta la scena. La Fisheye consente il brandeggio elettronico ed il “raddrizzamento digitale” (dewarping) tramite gli NVR TVT della serie A1.
Sono disponibili varie modalità di visualizzazione e la selezione del tipo di montaggio (soffitto, parete o capovolta).
Clicca qui per maggiori informazioni.
NVMS 2.0 Lite è il software di centralizzazione che consente di gestire XVR, NVR e telecamere IP.
L’applicazione consente di centralizzare fino a 256 segnali video con gestione live a multischermo, gestione viste e mappe grafiche, riproduzione della registrazione.
E’ inoltre possibile generare notifiche di eventi provenienti dagli apparati.
Il software permette anche di registrare i segnali video sul PC sul quale viene installato.
NVMS 2.0 è gratuito e scaricabile dal sito TVT Italia e permette di centralizzare XVR e NVR sia in rete LAN che in WAN e anche tramite il Cloud di TVT.